La birra è meglio degli integratori. Questo è il titolo che è stato condiviso in alcune pagine e profili dei social network. Forse l’interesse e la curiosità per un titolo provocatorio, mi ha spinto ad aprire il link e a leggere la verità dietro un’ovvia campagna di clickbaiting.
Ho pensato fosse un titolo per incitare la discussione e che il tutto si sarebbe risolto nelle prime righe dell’articolo.
Invece, con mia grande sorpresa, l’articolo voleva comunicare (con scarse evidenze al seguito!) quanto scritto dalla preview.
Così ho preferito mettere “nero su bianco” alcune considerazioni per evitare fraintendimenti su un tema delicato che non deve lasciare troppo spazio ad interpretazioni.
Andiamo per gradi (non alcolici!).
La voglia di incentivare le condivisioni a volte alimenta una disinformazione difficile da sradicare, specie se a chi diffondere certe notizie sono personaggi autorevoli e conosciuti.
Ancora peggio se chi condivide certi articoli sono pagine che vogliono porsi quali scientifiche nel panorama nazionale. Ma preferisco pensare che sia una segretaria ad avere il compito di programmare articoli a caso prelevati dal web, che facciano parlare e incitino i commenti tra gli utenti.
Quello che tollero poco è vedere però dei professionisti che affermino, o lascino intendere, che bere birra sia una valida alternativa all’integratore dopo una performance o un allenamento. Peggio ancora inserire un titolo come “birra meglio degli integratori” senza la forma interrogativa.
Pertanto ho deciso di ricalcare l’onda, con un tono quasi ironico perché mai avrei pensato di dover scrivere un articolo a riguardo. Ringrazio pertanto il web che fornisce con facilità argomenti che dovrebbero essere scontati, ma non troppo, a quanto pare…
Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità affermano che, per ridurre i danni dell’alcol, non bisognerebbe superare i 15-20 grammi di alcol al giorno (parliamo di circa 2 unità alcoliche).
Attenzione!
Non è un invito a consumare alcol tutti i giorni, anzi. Se proprio dobbiamo bere alcol, queste sono le linee guida per evitare grosse conseguenze. Ben altra cosa è dire che la birra può essere un’ottima alternativa agli integratori alimentari!
Chiunque cominci a studiare biochimica e fisiologia conosce bene qual è il destino dell’alcol. Alla stessa stregua delle droghe, l’alcol è in grado di influenzare le nostre facoltà cognitive, la secrezione ormonale, disturbare il metabolismo epatico e peggiorare la mineralizzazione ossea, specie in soggetti che sono soliti assumerlo cronicamente.
Studi su animali hanno infatti dimostrato come l’assunzione cronica di alcol è in grado di modificare il metabolismo osseo e la geometria osteo-articolare.
Al contrario poche ricerche sparpagliate in rete hanno tentato di affermare che uomini anziani soliti consumare 414 ml a settimana (non al giorno!) di bevande alcoliche possedevano una mineralizzazione ossea superiore rispetto a chi non ne consumava. Peccato che studi di questa natura andrebbero maggiormente approfonditi e andrebbero analizzate le variabili prese in considerazione (per non parlare di quelle trascurate!). Per esempio: i soggetti dello studio sotto assunzione alcolica svolgevano anche regolare attività fisica settimanale? Se la risposta è affermativa ecco spiegato il mistero: non è l’alcol a migliorare la densità ossea, ma altre abitudini di vita. Quindi possiamo tornare alla domanda: meglio le bevande alcoliche rispetto ad altre scelte nutrizionali?
Direi proprio di no!
Fin dal 1988, l’International Agency for Research on Cancer, ha inserito l’alcol nella categoria 1 delle sostanze con sufficienti prove scientifiche che dimostrerebbero la sua capacità di influenzare lo sviluppo di tumori.
Da quanto riportato sul sito dell’AIRC e pubblicato originariamente sulla rivista British Journal of Medicine, il 10% di tutti i tumori sugli uomini e il 3% dei tumori sulle donne sono causati dal consumo di alcolici. Al fondo del presente articolo trovate il link per poter approfondire la tematica!
L’articolo dell’AIRC continua con una domanda interessante: la birra è meglio della grappa o del vino?
No, tutti gli alcolici sono un fattore di rischio e non vi sarebbe una distinzione tra le diverse bevande alcoliche (AIRC)!
Inoltre si conoscono abbastanza bene le interferenze sugli assi ormonali e in soggetti sportivi consigliare di assumere alcol è qualcosa che ha dell’assurdo!
Ma l’articolo che ha suscitato tutta la mia perplessità metteva anche in chiaro come la birra potesse migliorare la mineralizzazione ossea nelle donne per l’alto contenuto di fosforo e magnesio.
Sappiamo che ogni 100 ml di birra contengono circa 30-35 mg di fosforo e 40 mg di magnesio (i presenti valori possono subire differenze in base alla tipologia di birra, ovviamente). Capiamo da soli che se il fabbisogno medio giornaliero di fosforo è circa 1 grammo (=1000 mg) e di magnesio circa 500 mg, la raccomandazione di assumere birra per la sua capacità di migliorare la mineralizzazione ossea non trova fondamento! E se ci aggiungiamo il danno prodotto dall’alcol… traete voi le conclusioni!
Per portare ancora più dalla sua parte una tesi che deve richiamare l’attenzione del pubblico, ma meno (mi auguro!) gli esperti del settore, l’articolo consigliava di assumere una lattina o bottiglia di birra al giorno nelle donne e fino a due bottiglie al giorno, da 330 ml ciascuna, negli uomini atleti.
Vero è che se facessimo un calcolo sul quantitativo di alcol assunto con una bottiglia di birra da 330 ml al 5% di gradazione alcolica otterremmo circa 13 grammi di alcol. In altre parole poco più di un’unità alcolica. Apparentemente una raccomandazione sensata visto che perfino le diverse organizzazioni internazionali permettono fino a 2 unità alcoliche di assunzione giornaliera.
Ma in ogni caso le organizzazioni internazionali e le diverse associazioni evidenziano i limiti per ridurre i rischi (non eliminarli) e di sicuro non sono raccomandazioni per promuovere il consumo di alcol (differenza sostanziale!).
Il messaggio finale dell’articolo è che la birra non crea alcun problema se consumata con moderazione. Questa frase lascia intendere implicitamente che la birra possa essere un’alternativa, se il lettore è distratto e poco incline a porsi delle domande! Alcuni messaggi interni all’articolo fanno però riflettere. Affermare che l’alcol apporti effetti negativi è fuor di dubbio e per fortuna anche l’autore lo sottolinea.
Ma quindi possibile che non ci siano valide alternative alle bevande alcoliche?
Certamente si. Per esempio una dieta bilanciata e programmata da un esperto abilitato del settore è sicuramente meglio di innescare un fraintendimento palese in chi legge.
In un articolo del 2014, pubblicato su Sports Medicine, si affermerebbe come un consumo di 0,5 grammi di alcol per chilo di peso non vanificherebbero gli effetti dell’allenamento, ma si raccomanda alla moderazione (peccato che molte altre ricerche affermerebbero il contrario!).
Jeukendrup ha affermato come il consumo di alcol porterebbe a conseguenze serie sul recupero fisico, tra cui:
Inoltre quanto affermato dallo studio del 2014 entra in conflitto con le precedenti linee guida dell’inizio dell’articolo. Poniamo che un soggetto pesi mediamente 70 chili. Se assumesse 0,5 grammi per chilo assumerebbe 35 grammi di alcol (quasi 3 unità alcoliche!).
E fin qui alla domanda: birra meglio degli integratori? La risposta è NO.
I tre principali effetti negativi dell’alcol sono:
L’articolo del 2014 cita come l’alcol sia ampiamente accettato dalla società e che anche gli atleti non sono esenti dall’influenza di desiderare qualche bevanda alcolica. Inoltre l’abitudine al consumo sembra maggiormente diffuso negli sport di squadra.
L’American College of Sports Medicine ha affermato come l’influenza di un’assunzione di alcol pre-allenamento porti a risultati discordanti (Barnes 2014). Nel dubbio si sottolinea come l’assunzione acuta di alcol possa influenzare e compromettere le espressioni di forza, potenza, endurance muscolare e velocità.
Cito testualmente: “Alcohol use by athletes to enhance their performance is never acceptable. In fact, many sport-related organizations strictly ban its use” (ACSM 1998).
Dall’altra parte è pur vero che esistono alcune ricerche che non hanno dimostrato un’influenza negativa dell’alcol sulla performance. Invito però a leggerle integralmente prima di trarre conclusioni, vista la mole di articoli pubblicati negli anni che hanno invece ampiamente provato gli effetti negativi dell’alcol sulle prestazioni fisiche.
Torniamo così al nostro articolo.
La risposta alla domanda “birra meglio degli integratori?” è banale a tal punto da non dedicare altro tempo ad un tema che poteva essere riassunto in una frase:
l’alcol non fa bene, ma se proprio dovete assumerlo, almeno abbiate l’accortezza di assumerne poco!
Il blog di Asker Jeukendrup (fisiologo dell’esercizio fisico e nutrizionista sportivo)