Il concetto chiave da cui partire è che per chi vuole dimagrire è fondamentale creare un deficit calorico qualunque dieta si scelga.
Negli ultimi anni si parla molto di 2 diete che utilizzano approcci differenti non solo per il modo in cui si propongono di far perdere peso a chi le adotta.
Abbiamo già parlato della paleodieta o dieta del cavernicolo.
La paleodieta si ripromette di farci tornare a mangiare come i nostri antenati: niente cibi industriali, nessun legume o cereale raffinato. Quello che non si dice è che i nostri antenati non avevano una dieta di riferimento, non potevano scegliere i cibi perché i prodotti della terra dipendevano dalla zona geografica e dalla latitudine.
Risulta chiaro come qualsiasi dieta presente in commercio prometta risultati strabilianti e per ogni regime dietetico alla moda potremmo trovare orde di spasimanti che sarebbero pronti a giurare che su di loro ha funzionato ed è il miglior regime dietetico dell’universo.
La dieta chetogenica prevede una drastica (forse eccessiva) riduzione dell’apporto giornaliero di carboidrati con un innalzamento delle quote di grassi.
Le percentuali della dieta chetogenica sono:
La dieta chetogenica, lo dice il nome, incentiva una chetosi fisiologica e ha lo scopo di ottimizzare la sensibilità insulinica ed è utilizzata ancora oggi in dietologia per il trattamento dell’obesità.
Se da una parte la dieta chetogenica ha delle percentuali precise di macronutrienti, dall’altra parte la paleodieta non fornisce grandi raccomandazioni di quantità di carboidrati, proteine e grassi.
Perciò, prima differenza:
Se da una parta la paleodieta è una regime dietetico che invita a escludere i prodotti industriali, compresi i derivati del latte, la dieta chetogenica include un loro utilizzo e consumo.
Seconda differenza trovata:
La differenza tra dieta chetogenica e la paleodieta non si limita solamente al calcolo dei macronutrienti o all’introduzione di prodotti lavorati, ma anche ad apporti di carboidrati completamente diversi.
Se da una parte la chetogenica apporta meno di 50 grammi di carboidrati al giorno, dall’altra parte la paleodieta non è necessariamente a basso apporto glucidico.
Non esiste una dieta migliore in assoluto, perché ogni dieta serve obiettivi diversi dentro un determinato periodo temporale. Per esempio, la dieta chetogenica per gli sportivi è la più adatta solo in alcuni specifici casi, quelli in cui la prestazione non richiede un grande dispendio energetico, oppure laddove ci sia la necessità di un rapido calo del peso come negli sport da combattimento.
A chi pensa che la dieta chetogenica sia adottabile a tempo indeterminato, nonostante il suo minimo apporto di carboidrati, consiglio di leggere l’articolo pochi carboidrati nella dieta e i rischi per la salute.
Nota finale: qualsiasi dieta può rivelarsi utile in qualche misura, purché sia migliore della precedente. Anche una dieta sbilanciata ci darà un certo vantaggio se resta meno sbilanciata rispetto alle abitudini alimentari che avevamo prima.