Si ricorre all’integratore per compensare la mancanza di tempo per un pasto strutturato o più semplicemente perché si vede in questi prodotti una via facile per accelerare i risultati. La maggior parte delle persone si rivolgono al loro istruttore o al farmacista di fiducia che iniziano a consigliare prodotti per qualsiasi esigenza.
Dobbiamo però fare un distinguo per evitare che si cada nell’idea che l’integratore non serva. Chi adotta diete squilibrati o esageratamente restrittive, chi si allena con alta frequenza o ha particolari patologie, allora l’integrazione non è più una possibilità ma un’esigenza.
Attenzione però a chi frequenta le palestre due-tre ore la settimana e si lancia in multivitaminici e prodotti di ogni genere senza pensare al fatto che ancora prima di ricorrere agli integratori sarebbe fondamentale valutare il proprio stato di salute.
Ma prima di tutto ciò rispondiamo ad una domanda:
L’integratore nasce con l’idea di venire incontro a tutti i casi di persone che soffrono di alcune mancanze ed è così che l’introduzione di singole molecole tornano utili per ovviare a problemi di carenza. La natura però non è composta dalla semplice sommatoria di singole molecole che costituiscono un dato alimento: è un delicato equilibrio di sostanze che tra loro svolgono le funzioni più diverse e permettono nel complesso di apportare nutrimento ed energia al corpo umano.
Nel mondo americano l’integratore è chiamato supplement, per identificare il fatto che supplementa qualcosa che, nella maggior parte dei casi, è già presente in quantità più che sufficienti nel nostro corpo.
È chiaro che il discorso non è sempre così e va contestualizzato e individualizzato per ogni singolo caso.
Un’ulteriore questione è quella inerente l’interazione tra sostanze.
Ne riporto alcuni esempi che verranno approfonditi in ulteriori articoli: la vitamina C interagisce con il metabolismo del calcio. Una contemporanea supplementazione di vitamina C e di integratori di calcio può causare calcoli renali per la proprietà della vitamina C di far precipitare gli ioni calcio. Inoltre la vitamina C rientra quale coenzima dell’adrenalina: in tal senso è sconsigliata una sua integrazione poco prima di coricarsi a letto. Questo entra in conflitto spesso con quanto riportato in alcuni bugiardini di integratori di vitamina C che ne consigliano una pastiglia la mattina e una la sera.
Altri esempi li ritroviamo in alcuni pre-workout in commercio con la concomitante presenza di sostanze che tendono ad entrare in conflitto tra loro: dalla caffeina, sostanza in grado di migliorare il rilascio di acidi grassi dalle cellule adipose alla contemporanea presenza di carboidrati che invece inibiscono l’effetto stesso della caffeina per la stimolazione insulinica.
No. Anzi. Il discorso è di integrarsi in modo consapevole, senza farsi trascinare dal marketing e dal packaging di alcuni prodotti. Dovrebbe esserci il buon senso di farsi consigliare prodotti con meno sostanze al loro interno, ma più efficaci e congeniali in funzione dello scopo che stiamo perseguendo e che vogliamo ottenere. Questo ovviamente un rivenditore di integratori non ve lo dirà perché il suo scopo è vendere. L’integrazione è fondamentale in molti casi ma è da valutare opportunamente con esami medici specifici.
Dipende. Se la sostituzione è provvisoria e limitata a singoli momenti dell’anno in cui i ritmi di lavoro e la scansione della giornata non permettono una corretta alimentazione è un conto. Se invece si crede erroneamente che una corretta alimentazione sia sostituibile con un integratore questo è sbagliato per diverse ragioni. Gli stessi prodotti riportano in etichetta che l’integratore non può e non deve sostituire una dieta varia ed equilibrata. Alcune ditte propongono una sostituzione radicale dell’alimentazione solida in favore di un’alimentazione più pratica, ma meno salutistica. Questo è senza ombra di dubbio sbagliato, sia in termini di salute a lungo termine sia in termini di buon senso. Ragionare secondo l’ottica del nutrizionismo, cioè considerare l’alimentazione una mera sommatoria di sostanze non è veritiero. Se fosse così avremmo dovuto debellare le malattie del benessere già da tempo semplicemente grazie l’utilizzo di shaker. E invece le malattie croniche nei paesi industrializzati sono ben lontane dall’essere debellate.
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