Una volta individuata con un allenatore la tipologia di training più congeniale alla nostra struttura corporea, alla nostra forma fisica e all’obiettivo preposto, è importante concentrarsi su alcuni aspetti che sono i cardini portanti per impostare un certo tipo di lavoro.
Eseguire un esame della composizione corporea porterà in evidenza le condizioni fisiche di partenza così che, quando si ripeterà a distanza di tempo tale analisi, si sarà in grado di organizzare un allenamento su misura.
L’obiettivo è iniziare a svolgere più movimento di quanto non si sia svolto sino a quel momento. Questo significa che basta cominciare con due-tre mezzore intense distribuite nell’arco di una settimana per riscontrare già dei benefici. Il principio guida è semplice: su una scala da 0 a 10, produrre l’equivalente di 1 è sicuramente meglio che restare a zero. In quest’ottica è facile intuire che il primo obiettivo per chi comincia ad allenarsi è proprio muoversi, senza demoralizzarsi per il fiatone anche dopo aver fatto poco o scoraggiarsi per l’indolenzimento del giorno seguente: il corpo deve essere solo ricondizionato rispetto ad un lungo periodo di inattività.
Se avrete la costanza di seguire almeno 3 settimane di attività, i risultati non tarderanno ad arrivare.: non si parla solo di risultati immediatamente visibili allo specchio, ma di una miglior percezione di sé stessi dovuto ad un miglioramento organico generale.
L’attività fisica, così intesa, non ha solo una valenza estetica ma soprattutto salutistica, poiché ha l’obiettivo di migliorare le vostre qualità fisiche, investendo settimanalmente un tempo modesto.
1.1. Il primo obiettivo: scaldare il motore.
Come accennato nell’articolo precedente, l’allenamento cardiovascolare potrebbe permetterci di condizionarci e prepararci ad un lavoro più intenso in un momento successivo. Il motivo per cui è consigliabile partire dall’apparato cardiovascolare è semplicemente uno: il cuore rappresenta il motore della nostra macchina ed è importante riscaldarlo e allenarlo cercando di lubrificare i nostri circuiti, prima di passare a qualcosa di diverso. L’efficienza dell’apparato cardiovascolare condizionerà anche i lavori futuri.
Per tutti coloro che invece solitamente si innamorano di un metodo specifico di lavoro, denigrando così qualsiasi altra forma di allenamento citata da altri, un avvertimento: ognuno di noi risponde in maniera differente ad un metodo, pertanto, allenarsi riproducendo lo schema di un’altra persona non è automaticamente la scelta ottimale.
Si aggiunga poi un’ulteriore precisazione: per chi parte da un livello 0, è normale che anche il più piccolo sforzo abbia delle ricadute immediate, in quanto il corpo deve condizionarsi.
In questa frase è racchiuso il Principio dell’Adattamento, secondo cui non potremo fare un uguale lavoro per lunghi periodi di tempo, poiché il medesimo allenamento ad un certo punto non sortirà più alcun effetto.
Se ricerchiamo il miglioramento, siamo obbligati a modificare periodicamente alcune variabili (tempi di recupero, tipologia di esercizi, serie, ripetizioni, carico, velocità esecutiva). Scegliete perciò il vostro trainer con cura, dando priorità alle sue competenze piuttosto che alla sua immagine.