Un’altra delle barzellette che noi donne pigre facciamo circolare per il globo, riguarda il fatto che, il sollevamento pesi, ti farebbe diventare simile ad un uomo. Bene: dopo mesi di palestra, posso dire una cosa a riguardo: alzare dei chili con le braccia, ti farà assomigliare ad un uomo quanto, cucinare il ragù ogni domenica, renderà più femminile un ragazzo.
Avete provato? Provateci. Vedrete che, la situazione testosterone rimarrà inalterata.
Quindi, quando mi sono decisa a lanciarmi in una bella sessione di Body Pump, l’ho fatto pensando che era ora di accettare che anche io fossi dotata di braccia e spalle.
Sì, ragazze: è vero che tutte le donne in palestra le provano tutte, compresa la danza della pioggia, pur di avere un lato b da poter assicurare in banca come Jlo. L’incubo della cellulite e poi il terrore delle cosce mollicce, spingono tutte noi a dedicarci solo alla zona a sud dell’equatore. O, alla peggio, piantarci sulla cyclette per vaporizzare calorie.
Ho fatto tutti questi errori di considerazione e, probabilmente, continuerò a commetterne più di uno – ma la perfezione, si sa, non è umana.
I miei complessi, facendo bodybuilding in palestra, sono diventati più democratici: quindi anche le mie braccine rachittiche hanno iniziato a farmi senso. La sproporzione tra la loro magrezza e la cicciosità delle mie gambe, non è proprio un grande effetto estetico.
Quindi eccomi qui, alle prese con il sollevamento pesi.
La prima volta, mi sono come sempre confrontata con l’istruttore di turno che, ritrovandosi di fronte una new entry con il muscolo atrofizzato di uno appena risvegliato da un coma di 13 anni, mi ha detto:
-Farà male. Quando uscirai di qui avrai il muscolo lacerato. Ma è normale. Questo è Body Pump.
Io ho mandato giù il boccone amaro, includendo alla saliva la parola “lacerato” che mi scivolava dentro come un vino di seconda scelta. E ho cominciato il massacro.
È servito a risparmiarmi la paralisi da acido lattico dei giorni a seguire (lo so, si chiamano DOMS e non acido lattico)? No. Ma ha avuto senso farmi guidare ogni volta dal trainer, che, grazie al cielo, ad ogni cambio di movimento si è premurato di indicarmi cosa fosse meglio che sollevassi.
Questo era a gennaio, quando tutto è iniziato nel peggiore dei modi (ripeto la parola “lacerato”). Adesso siamo a giugno e posso sollevare il triplo di quello che mi permetteva il fisico all’epoca.
Per niente.
Se dovessi farmi una di quelle tragiche foto del “prima e dopo”, probabilmente fatichereste a trovare la differenza. Eppure le spalle e le braccia, io le carico tutti i giorni e non solo col Body Pump –per sapere che attrezzi ho imparato ad usare, seguite le prossime puntate.
In realtà sono ancora la ragazzina scappata da un campo di concentramento –sulle braccia, mica sul resto del corpo. No, il mio sedere somiglia ancora a quella di una a cui piacciono i gelati-. Il sollevamento pesi è un’attività che lavora misteriosamente e solo tu sai che stai procedendo.
E quei pochi fidati che mi hanno seguita da gennaio sino ad oggi. Questo perché, il tempo che serve per segnare un fisico che è stato fermo tanto tempo, è infinito. Pensate solo a quante volte mettete sotto sforzo le braccia quotidianamente –portare le buste di H&M non è sufficiente–. Scoprirete che sono davvero delle zone che, in particolare una donna, non usa quasi mai per davvero.
Per avere le spalle e la schiena della mia istruttrice, temo passeranno ere. E, sapete che vi dico? Che lei però ha un fisico della madonna. E per madonna intendo una donna, mica Silvester Stallone con una parrucca in testa. Lei che lo fa di mestiere, certo può andare in giro fiera con la canottiera e far apprezzare i suoi muscoli scolpiti. Ma certo questo non l’ha trasformata nella sua versione coi baffi. A vederla vorreste sollevare pesi -e smetterla con le cazzate che si raccontano sulle donne mascoline.
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