C’è chi ama proprio metterci tutto sè stesso quando si allena. Non esistono feste, non esistono svaghi e non ci sono domeniche per riposare. Alcuni fit-maniaci sono così. Vanno in palestra e spingono tutto ciò che riescono e ogni allenamento danno tutto loro stessi. L’idea di spingere sempre al massimo potrebbe però nascondere alcune insidie.
Non sto parlando di persone che si allenano due volte al mese, ma di veri e propri ossessionati dell’esercizio fisico. Chi prova il proprio massimale appena ne ha l’occasione o chi ha come mantra che un allenamento è degno di essere svolto se si fatica a raggiungere lo spogliatoio una volta terminato.
Spingere sempre al massimo diventa quasi la condizione minima indispensabile per svolgere un allenamento. Salvo poi arrivare l’infortunio e la difficoltà di recuperare adeguatamente.
Potrebbe essere una pessima idea se non abbiamo cognizione di cosa stiamo facendo e di dove stiamo andando. Spingere sempre al massimo potrebbe rivelarsi la strada più veloce per infortunarsi, specie se i carichi non vengono adeguatamente ciclizzati a dovere. Per questo risulta fondamentale avere un allenatore e una guida che sappia programmare le modalità con cui aumentare i carichi, proporre esercitazioni tecniche e sessioni di riposo attivo, altrimenti definite “scarico”. Lo scarico non è stare seduti in poltrona, ma fare esercitazioni brevi o con una modulazione dei carichi appropriata. Svolgere esercitazioni tecniche può essere un ottimo modo di scaricare da una serie di sessioni intense.
Chi vede lo scarico come “non faccio nulla” rischia di cadere nel problema opposto, cioé il detraining. Il detraining è il processo in cui il corpo perde gli adattamenti positivi che erano stati indotti dall’esercizio. In altre parole si fa un passo indietro rispetto ai propri obiettivi. Tutte quelle persone che fanno due allenamenti al mese e credono di fare attività fisica, in realtà tendono a rimanere sempre allo stesso punto e restano di fatto sedentari, perché non sono abbastanza costanti e metodici da svolgere un certo numero di allenamenti totali che possano considerarsi il minimo indispensabile.
Allo stesso modo con cui una persona poco costante rimane sempre sedentaria, chi invece non si concede una pausa e si allena tutti i giorni senza una corretta ciclizzazione dei carichi, rischia l’overtraining. Questa sindrome è pericolosa perché produce una serie di situazioni di condizioni per le quali l’atleta non è più in grado di recuperare adeguatamente. Inappetenza, affaticamento precoce e alterazioni del sonno sono solo alcuni dei sintomi di chi cade in questo fenomeno.
Solitamente si ha anche un’alterazione dell’efficienza del sistema immunitario che può portare ad un più elevato rischio di infezioni.
Spingere sempre al massimo in palestra o in allenamento risulta pertanto una pessima idea. Per chi si allena 2 o 3 volte a settimana deve stare tranquillo, perché non è oggetto di questo articolo e il rischio di andare incontro ad overtraining è altamente improbabile.
Stai dicendo che NON devo allenarmi tutti i giorni?
No. Sto dicendo che se ci alleniamo tutti giorni, cosa buona e giusta, dobbiamo sapere come farlo ed evitare il “fai da te”.
La cosa importante è allenarsi, ma con cognizione di causa, alternando intensità e volumi con una progressione che tenga conto di allenamenti tecnici e di scarico e possa garantire un corretto recupero all’atleta.
Buon allenamento!
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