Il mondo del web è ricco di grandi opportunità: ogni tipologia di informazione è reperibile facilmente interpellando i motori di ricerca. Fino a pochi decenni fa tutto questo non era pensabile: erano i libri a fornire la conoscenza e a permettere all’interessato di trovare tutto ciò di cui aveva bisogno.
La ricerca delle informazioni, oggi, è più rapida.
Basta porre la nostra query al motore di ricerca. Dietro la semplicità di tale azione si nasconde una complessità più vasta che caratterizza l’epoca del 2.0: i dati raccolti sicuramente sono immediati, ma le notizie sono frammentate. In altri termini non danno una formazione completa all’utente ed il rischio di avere una conoscenza superficiale è elevata.
Questa cultura frammentaria e poco approfondita rispecchia poi la notevole disinformazione che circola nel mondo della rete in merito a grandi temi:
Questi temi scatenano sempre delle vere e proprie guerre dialettiche sul web.
Il problema è quando qualcuno si esprime senza essere un esperto di un certo ambito. Lo sappiamo, il titolo non garantisce la conoscenza né tantomeno la competenza. D’altro canto però è vero che un criterio dobbiamo darcelo, altrimenti ci ritroveremo tutti dei professionisti.
I fornai si metteranno a parlare di medicina.
Gli operai saranno ingegneri perché hanno visto e toccato molti mattoni nella loro vita.
Gli inquisiti penseranno di essere avvocati perché loro hanno avuto disguidi con la legge e la sanno lunga in materia.
Nel nostro lavoro le argomentazioni più gettonate sono: “io sollevo ghisa in palestra da vent’anni, quindi posso fare il personal trainer” oppure “se ho un buon fisico significa che sono un esperto di allenamento”.
Riflettiamoci su: tutti noi, almeno una volta, abbiamo creduto al suggerimento di una scheda di allenamento o di nutrizione basata su una dieta “sana” a base di albumi d’uovo, riso e pollo tutti i giorni fino alla fine dei nostri giorni.
L’ambiente che frequentiamo ci condiziona a tal punto che iniziamo a dare per vere delle dicerie commerciali e poco scientifiche e salutari.
Basti pensare a chi ha la convinzione che consumare caseine dia effetti tanto diversi dalle sieroproteine solo perché una tipologia è a lento rilascio e l’altra a veloce assorbimento. Una ricerca del 2013 di Wilborn e collaboratori pubblicata sul Journal of Sports Science and Medicine sembra almeno su questo aver chiarito la situazione sebbene si dia molto più credito a chi consuma integratori come pacchetti di patatine (con la convinzione che quella sì che sia salute).
Non mettere in discussione le proprie convinzioni non è segno di intelligenza, quanto piuttosto di una certa stupidità (vedasi sindrome di Dunning-Kruger). Citando un medico che pochi giorni fa ha commentato un certo post sui vaccini, affermando che alcune persone sono inconsapevoli di non-conoscere, continuano a perorare opinioni su finte credenze o sulle poche informazioni trovate sui siti che inneggiano ai complotti: dal complotto di chi vi sposta il telecomando la sera nella vostra tranquillità domestica, sino ai grandi complotti inneggiati dalle industrie farmaceutiche. Le stesse che non vi dicono che, se mangiate semi del melograno del Vietnam, non vi ammalerete di tumore. A volte, l’unico grande complotto è la mancanza di voglia di aprire un libro serio e spegnere la rete di idiozie che Dott. Internet ci mette davanti agli occhi.
In questi mesi troviamo altrettante persone che si stanno sfogando contro le aziende private di formazione di qualsiasi settore (ne sono direttamente interessato) poiché sembrano togliere potere ai laureati e permettono ai non laureati di lavorare ugualmente in alcuni settori.
Sottolineo che queste affermazioni sono del tutto false, per diverse ragioni. Organizzare dei corsi di formazione è una libera scelta e ciò non significa che il corso sia di livello inappropriato. Tantomeno che si dia modo alle persone che lo frequentano di lavorare: sono i datori di lavoro che oggi stanno preferendo in alcune aziende il non laureato al laureato, per diverse ragioni (trattate in questo articolo). L’azienda di formazione permette sia al laureato sia al non laureato di formarsi, completando la formazione di chi già ha una conoscenza di base e permettendo di acquisire nozioni importanti a chi non ha avuto modo di istruirsi adeguatamente.
DISCLAIMER: Attenzione! Anche questo articolo è frutto di un complotto ed è fortemente nocivo alla salute delle persone. Non credete alle competenze di nessuno né a quelle dell’autore di questo articolo. Qui nella rete puoi fingerti chi vuoi e quando vuoi. Ognuno recita una parte. Anche tu che stai scuotendo la testa davanti al monitor con l’espressione di chi nella vita ha la convinzione di aver capito tutto.