La caffeina è una sostanza trimetilxantica con un marcato effetto ergogenico (ovvero, produce energia).
È contenuta in diverse bevande, quali tè e caffè, conosciuta per le sue ricadute sui meccanismi metabolici. L’assunzione di caffeina negli sportivi è legata proprio a tali effetti, utile per incrementare la prestazione e inibire il senso di affaticamento.
Per ragioni di sicurezza, il dosaggio raccomandato in soggetti sedentari è di circa 300 mg al giorno che corrispondono a circa 4 caffè espressi.
La caffeina viene assorbita principalmente nello stomaco e nel primo tratto dell’intestino tenue. Interagisce con una classe di enzimi, le fosfodiesterasi, con il risultato di produrre un certo quantitativo di cAMP, stimolando i processi glicolitici.
Una delle ricerche più importanti sugli effetti della caffeina è quella svolta da Nurminen et al. nel 1999, dalla quale si evince che il picco plasmatico di questo alcaloide avviene tra i 30 e i 120 minuti dall’assunzione. Ciò comporta, a seconda del grado di assuefazione al composto, una variazione nella posologia al fine di ottenere l’effetto desiderato dal consumatore.
In questa sede viene convertita in tre sostanze metabolicamente importanti: la paraxantina, sostanza dall’effetto lipolitico, la teobromina, sostanza dall’effetto vasodilatatore, e infine la teofillina, un composto rilassante nei confronti della muscolatura liscia bronchiale.
In soggetti normotesi e ipertesi la caffeina sembrerebbe in grado di stimolare gli ormoni adrenocorticotropi come l’ACTH, e di aumentare l’escrezione di sodio e il volume urinario.
Per chi ha come obiettivo il miglioramento della prestazione, restando nell’ambito dello sport di resistenza organica (endurance), i dosaggi di caffeina dovrebbero aggirarsi tra i 3 e i 9 mg per chilo di peso al giorno.
Tale valore risulta variabile proprio perché è necessario tenere conto della struttura corporea individuale e del grado di assuefazione alla sostanza.
Da una ricerca del 1992 di Jacobson et al. si è riscontrato come, a seguito dell’ingestione di circa 7 mg di caffeina per chilo di peso al giorno, si possa potenziare la forza degli estensori e flessori del ginocchio.
Infine, il suo effetto diuretico potrebbe essere funzionale per rientrare nelle categorie disciplinari in cui il peso può essere una discriminante (per es. negli sport di combattimento). Per tale ragione, il fenomeno diuretico non può essere trascurato anche per chi svolge discipline di endurance. Questo effetto collaterale può indurre disidratazione, una maggiore percezione della fatica (con un effetto contrario a quello sperato) e stati di ansia con conseguenti disturbi del sonno.