L’alcol: una sostanza che non ha bisogno di troppe presentazioni visto il largo uso e consumo in tutto il mondo. L’uso dell’alcol etilico risale a tempi talmente antichi da essere diffuso in tutte le culture del mondo. Per tale ragione, è talmente conosciuto a livello sociale e ricreativo da non essere percepito come “dannoso” rispetto ad altre sostanze dichiaratamente proibite.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dichiara che quasi 2,3 miliardi di persone nel mondo consumano alcol e in Europa è consumato il doppio rispetto alla media mondiale.
La media si assesta a circa 2 bicchieri di bevande alcoliche al giorno. Nonostante la rete ci consenta di ottenere più agilmente delle informazioni rispetto al passato, il trend nel consumo di alcol pro capite è in aumento. Questo si traduce in problemi seri per il sistema sanitario, dati gli effetti che l’alcol porta a livello metabolico e neurologico.
L’OMS riferisce che circa il 45% delle bevande consumate sono superalcolici, seguiti dalla birra e infine dal vino.
Nel 2016, più di 3 milioni di persone sono morte a causa di un eccesso di alcol e ad un suo uso protratto negli anni e più dei due terzi di queste morti sono uomini.
L’alcol non produce danni solo in modo diretto, ma alza anche la possibilità di ammalarsi di altre patologie: dal cancro a problemi di salute mentale a patologie cardiovascolari.
L’alcol (o etanolo) è una sostanza molto facile da assorbire. Il nostro corpo la assorbe in parte già nell’esofago e nello stomaco. Il suo assorbimento avviene per diffusione semplice ed è per questo che il suo assorbimento è facilitato.
Il suo assorbimento si riduce nel momento in cui i quantitativi assunti diventano importanti. A dosaggi elevati rallenta lo svuotamento gastrico e interagisce con i processi digestivi.
Il metabolismo dell’alcol è tipicamente ossidativo. Tradotto semplicemente, consuma sostanze che sono utili per il metabolismo cellulare. È per tale ragione che l’eccesso nel consumo di alcol inizia a causa deficienze vitaminiche e problematiche metaboliche molto serie.
Gli stessi microrganismi che producono le bevande alcoliche, non sono in grado di metabolizzare l’alcol che è considerato a tutti gli effetti una sostanza tossica.
L’alcol è a una sostanza chetogenica. Significa che da esso si producono corpi chetonici e acidi grassi, ma non glucosio. Il glucosio è la sostanza primaria utilizzata dalle cellule.
Nello stomaco e nel fegato si produce una buona quota di acetaldeide a partire dell’etanolo. L’acetaldeide è una sostanza tossica, prodotta attraverso tre vie metaboliche diverse:
Il nostro corpo è in grado di eliminare questa sostanza con una velocità di 6-10 grammi all’ora. Risulta pur vero che questo quantitativo può variare in base anche a differenze individuali.
L’assunzione di grossi quantitativi di alcol produce un aumento del NADH a livello epatico, con conseguente ipoglicemia e iperlattacidemia. Inoltre la funzionalità renale viene inibita e si crea una condizione nota come iperuricemia secondaria, con un maggior rischio di ammalarsi di gotta.
Inoltre si ha un consumo del sistema del glutatione, per aumento dei radicali liberi e un maggior rischio di perossidazione lipidica.
Ecco alcuni effetti dell’alcol, sia nel medio che nel lungo termine:
Nell’articolo “quanto alcol possiamo assumere al giorno” troverete diverse informazioni utili per bere responsabilmente bevande alcoliche, ma dalle ultime raccomandazioni il consiglio è “berne il meno possibile, meglio ancora evitarle del tutto”.