Esiste una tecnica giapponese di cottura alla griglia il cui nome è hibachi.
Sicuramente ci è già capitato di vederli, ma non ne conoscevamo il nome. Avete presente gli attrezzi per il barbecue portatile che tutti utilizzano al parco? Ecco, quelli sono gli hibachi.
In cosa consiste l’hibachi?
L’hibachi è il contenitore per la cottura tradizionale giapponese. Solitamente questo recipiente è adatto per resistere al calore e contenente del materiale infiammabile e fatti originariamente di legno di Cipro e argilla. Oggi sono spesso fatti di alluminio o ferro.
Non si hanno molte notizie riguardo all’Hibachi. Si riportano i primi dati durante il periodo Heian tra il 794 e il 1185. Questi recipienti si diffusero soprattutto poco prima della Seconda Guerra Mondiale. Si utilizzano ancora oggi come strumenti per la cottura, utilizzati per il barbecue.
La cottura alla griglia prevede due tecniche differenti. Una definita veloce e una più lenta.
La cottura veloce, per quanto più utilizzata dagli appassionati di barbecue di tutto il mondo, è quella anche meno sana, specie per l’imbrunimento eccessivo delle carni e la formazione di sostanze potenzialmente tossiche. Detto questo, ricordiamo che è l’eccesso a provocare il problema e non il consumo saltuario. La cottura rapida è quella consigliata per i tagli sottili e magri.
Il risultato, al termine della cottura, è una carne abbrustolita e croccante fuori, con un interno morbido e parzialmente al sangue.
La seconda tecnica di cottura, a più basse temperature, è adatta per i tagli più grandi che devono cuocere più lentamente e raggiungere il cuore del prodotto. Il vantaggio di questo metodo di cottura alla griglia è permettere una minore reazione di Maillard e quindi un minor imbrunimento delle carni.