La pasta: quando e quanta mangiarne. Meglio la pasta integrale o raffinata? Un articolo che vuole svelare diverse curiosità. Gran parte delle domande che troverete in questo articolo fanno riferimenti a domande frequenti degli utenti. Scopriamo alcune risposte, molte di queste impreviste rispetto a quanto si è soliti pensare.
La risposta è DIPENDE. Il classico soggetto sedentario può far riferimento alla classica porzione che è dai 60 agli 80 grammi. Inutile però prenderci in giro: quanti consumano davvero 60-80 grammi di pasta, quando decidono di mangiarla? Pochi, ad eccezione di alcune ragazze che tengono particolarmente alla linea e hanno il terrore per gli effetti di un piatto di pasta (ingiustificato), tutti gli altri arrivano almeno a 120 grammi pesati a crudo.
Non è sbagliato consumare 120 grammi di pasta perché il problema non è il consumo, ma un suo eccesso.
Meno facciamo e meno dovremmo mangiare. Questo discorso è estendibile a tutti gli alimenti e non solo alla pasta.
Per ulteriori approfondimenti troverete l’articolo su porzioni e grammature degli alimenti.
Ingrediente | Porzione |
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Pasta secca | Dai 60 agli 80 grammi |
Pasta fresca | Dagli 80 ai 120 grammi |
Pasta al’uovo fresca | 100 grammi |
In verità, si hanno ben poche differenze, nella maggioranza dei casi. La pasta integrale non è altro che pasta raffinata con aggiunta di crusca. Perciò ha un aumento del quantitativo di fibra al suo interno, ma poco altro. L’articolo “mangiare pasta integrale fa bene?” può fornire ulteriori spunti di riflessione.
Bisognerebbe dedicare un intero editoriale ad un tema così importante e complesso. Noi italiani, lo sappiamo, siamo dei cultori in materia di pasta, ma non tutti sanno che la trafila, la lunghezza e la cottura influenzano quale pasta si sposi bene con determinati condimenti e non con altri.
In linea generale, seppur ci siano alcune eccezioni, i formati lunghi si sposano bene con condimenti semplici e leggeri, mentre i formati corti e spessi con condimenti più decisi e forti per il nostro palato.
Pensiamo anche alla trafilatura come possa influenzare la qualità di un piatto. La trafilatura in bronzo e quindi rugosa permette una maggior presa del condimento, mentre una pasta liscia si abbina bene con piatti più raffinati e meno rustici. Per questo gli spaghetti lisci si abbinano bene con il pesce, dal sapore delicato e raffinato.
Qual è la differenza tra un pasta trafilata a bronzo e una pasta trafilata in teflon?
La trafilatura in bronzo permette di avere una pasta rugosa e porosa, adatta per trattenere i condimenti. Questo tipo di trafilatura è maggiormente costosa rispetto alla trafilatura in teflon. Inoltre la trafilatura in bronzo richiede farine “più pregiate” qualitativamente per il maggior stress a cui si sottopone l’impasto.
Al contrario, la trafilatura in teflon permette una pasta più liscia e garantisce una maggior produttività.