La dieta del gruppo sanguigno: mangiare in base al proprio gruppo per rimanere in salute.
Si sono scritti libri, ci sono molti articoli nel web, per non parlare dei video che imperversano in gruppi social, dove persone che hanno sposato questa filosofia alimentare la seguono come un mantra (e guai a dire qualcosa sull’argomento).
Il nostro sangue è catalogato in base a particolari proteine presenti sui globuli rossi. Queste proteine conferiscono al sangue una particolare nomenclatura, con una suddivisione in diversi gruppi:
Alcune cose le spiegammo nell’articolo “dieta e falsi miti“, ma oggi cerchiamo di capire semplicemente come funziona la dieta del gruppo sanguigno.
Innanzitutto la sua invenzione la si deve al naturopata statunitense Peter J. D’Adamo e alla pubblicazione del libro “Eat Right for yourt Type”. Chiaramente non sottolineerò come non sia un medico e non sia un dietologo o un nutrizionista. La sua idea era che durante la storia dell’uomo i gruppi sanguigni si siano evoluti in base alla nutrizione e al modo con cui ci si nutriva.
Il gruppo più antico è il gruppo sanguigno zero. Questi individui si nutrivano principalmente di carne, ma era ancora il periodo dove l’agricoltura non era ancora stata inventata.
Con l’invenzione dell’agricoltura iniziarono a comparire il gruppo A, che si nutriva di cereali, e nel contempo, nelle popolazioni nomadi, il gruppo B, che si nutrivano di latte e derivati.
Parrebbe una favola ben confezionata. In soldoni: di scienza dietro tutto questo c’è poco, per non dire nulla.
NO. Non c’è alcunché nei paper scientifici che permetta di collegare la salute, l’assunzione di alimenti e il gruppo sanguigno.
Quindi. Può essere una bella lettura divulgativa per fare fanta-scienza, ma ci si ferma qui.
Ma io l’ho provata e sono stata meglio, come me lo spieghi?
La ragione è presto trovata: la dieta seguita prima era, probabilmente, molto più sbilanciata. Tutto questo però non prova alcunché sull’efficacia della dieta del gruppo sanguigno. Abbiamo provato con un’altra dieta se il risultato è il medesimo? Ultima considerazione: le proprie opinioni o convinzioni, dal punto di vista scientifico contano poco. La scienza ha bisogno di prove schiaccianti e riproducibili su larga scala.
Mi vuoi dire che il libro che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo dica “cose fantasiose” a livello scientifico?
La vendita di un libro non prova la veridicità di quanto scritto al suo interno. Ma si: popolarità e credibilità sono due cose nettamente distinte. La scientificità di un’informazione non si misura sul numero di vendita di un libro, ma sull’effettiva veridicità di quanto segnalato. Bisogna che ci siano degli scienziati che provino un nesso di causa-effetto.
Con il passare del tempo sono stati pubblicati diversi paper scientifici che hanno cercato di dimostrare quanto scritto nel libro e se i risultati tanto decantati da alcuni fossero facilmente replicabili su una popolazione eterogenea, monitorando la dieta in base al proprio gruppo sanguigno.
Una review sistematica del 2013 ha dimostrato che gli effetti benefici espressi nel libro non trovano riscontro di alcuna natura. Uno studio più recente del 2018 conclude addirittura sottolineando quanto segue:
ABO genotype does not modify any association between blood-type diets and biomarkers of cardiometabolic disease in overweight adults, suggesting that the theory behind this diet is not valid.
Nonostante i claim enunciati dall’autore, la dieta del gruppo sanguigno è una splendida invenzione, seguita da tantissime persone che sono pronte a giurare a favore della sua validità. Peccato che la scienza abbia bisogno di prove più concrete rispetto all’effetto placebo del singolo individuo o di un gruppo ristretto di persone.