Effetto whoosh o whooshing. Che cos’è e cosa comporta?
In questo articolo trattiamo un tema particolarmente sentito. Coloro che hanno iniziato ad intraprendere una dieta ipocalorica o finalizzata alla ricomposizione corporea avranno notato come dopo un certo periodo si verifichi uno stallo nella perdita di peso.
Nel 2009 comparve per la prima volta un articolo di Lyle McDonald che cercò di spiegare tale fenomeno, riportato anche nel suo libro The Stubborn Fat Solution. L’idea arriva da alcuni anni addietro, in cui un professore di McDonald tirò fuori l’idea secondo cui il grasso, dopo essersi svuotato dei trigliceridi, si riempirebbe provvisoriamente di acqua, per poi rilasciarla.
Ma questo fenomeno è spiegato dalla letteratura scientifica oppure no?
Che cosa si trova dell’effetto whoosh di provato e scientificamente valido?
POCO. Molte teorie sul come mantenere il peso, gestire la dieta e impedire la riacquisizione del peso, ma nulla di questo effetto che possieda consistenza statistica.
Insomma, se ne parla tra gli addetti del settore, ma parrebbe più un claim che un effetto di cui si possa parlare con assoluta certezza.
Che cosa sappiamo?
Ciò che sappiamo è che durante la perdita di peso abbiamo una drastica riduzione della dimensione degli adipociti. L’aumento della dimensione si verifica nei processi di ripresa del peso corporeo (MacLean et al. 2006).
La contemporanea riduzione dei carboidrati a cui si assiste nei periodi di ristrettezza calorica causa una perdita di acqua corporea totale e uno spostamento dell’acqua da intra ad extracellulare. Questo fenomeno è tanto più accentuato quanto più si verifica un innalzamento del cortisolo, un ormone la cui azione sodio-ritentiva è visibile in tutti quei momenti di stress e riduzione calorica e glucidica.
Insomma si verifica un adattamento per creare un equilibrio, cioè un processo omeostatico dato dall’insufficiente apporto glucidico.
Ed è così che la priorità è evitare l’eccessiva disidratazione con periodi anche piuttosto lunghi di stallo nel peso corporeo.
Ogni persona reagirà in maniera del tutto individuale allo stallo, per poi perdere nuovamente peso dopo un periodo difficile da definire a priori.
Indipendentemente da queste considerazioni, si è visto che la perdita di peso e il bilancio calorico negativo controllato, permettono una maggior sensibilità insulinica. La sensibilità insulinica è inversamente correlata alla dimensione degli adipociti, a causa di una down regulation della resistina (MacLean et al. 2015).
L’adipogenesi e in particolare l’iperplasia degli adipociti parrebbe stimolata una volta raggiunta una dimensione critica di circa 100 μm per cellula grassa.
L’effetto whoosh viene invece palesato da testimonianze di persone che dicono di avere testato quell’effetto, quando in verità si tratterebbe di una fluttuazione nelle loro abitudini, tra cui:
A quanto pare questo effetto decantato da autori anche molto seguiti, non parrebbe sussistere, almeno alla luce di quanto conosciamo oggi.
Vedremo nel corso del tempo cosa ci diranno gli studi futuri.