La Relative Energy Deficiency in Sport (RED-S) è un’alterazione delle normali funzioni fisiologiche legate ad una carenza calorica. Tra queste alterazioni legate alla RED-S troviamo cinque condizioni principali (ma non sono le uniche):
Queste condizioni appena citate sono dettate dal disequilibrio tra l’energia introdotta e il consumo energetico dell’atleta. L’alto dispendio energetico giornaliero, non adeguatamente compensato da un’alimentazione bilanciata, produce una serie di effetti deleteri a livello fisiologico che possono culminare nella RED-S.
Prima del 2007 si parlava di triade dell’atleta, ad indicare una serie di alterazioni a carico del ciclo mestruale, nei confronti del cibo e della salute dell’osso.
Negli adulti sportivi si parla di equilibrio calorico quando si assumono 45 kcal per chilo di FFM al giorno (Mountjoy et al. 2014).
Si è sempre pensato che la triade dell’atleta fosse riferibile alle atlete donne. Tuttavia tale condizione si presenta negli atleti uomini con disordini ormonali e problematiche fisiologiche anche serie, alla stessa stregua delle problematiche riscontrabili nel genere femminile. Immaginiamo gli sport da combattimento, la danza, la ginnastica artistica o qualsiasi sport in cui il peso e la shape corporea giocano un ruolo cruciale.
In molti casi si attuano strategie nutrizionali che mettono a repentaglio la salute dell’atleta anche solo per per gareggiare in una categoria di peso.
Alcuni disordini alimentari incorrono nel momento in cui si affrontano diete che sono ben al di sotto del quantitativo calorico raccomandato. Risulta frequente la necessità di modificare l’apporto calorico per rientrare in una categoria di peso specifica. Quando l’apporto calorico scende al di sotto delle 30 kcal per chilo di peso di FFM e viene protratta nel tempo si può incorrere in disturbi tipici del comportamento alimentare (DCA). Pertanto risulta fondamentale il controllo stretto di alcuni atleti che pur affrontando diete per il calo peso hanno la necessità di avere un apporto calorico bilanciato.
Si è visto come in atleti un apporto calorico inferiore alle 30 kcal/kg di FFM/dì causi una diminuzione della sintesi proteica (Mountjoy et al. 2014).
Uno dei fattori per poter agire sul Relative Energy Deficiency in Sport riguarda la monitorizzazione del peso corporeo. Solitamente l’aumento di peso produce una riduzione della sintomatologia ed è considerata una delle strategie maggiormente efficaci per ridurre le problematiche da RED-S.
Pertanto l’aumento calorico garantisce quattro effetti fondamentali:
Nonostante l’aumento della massa grassa venga considerato un effetto negativo, in atleti sottopeso e con interruzione del ciclo mestruale risulta essere un fattore importante e fondamentale per la produzione di adipochine utili per la salute.
Nelle atlete infatti, il grasso corporeo permette di migliorare la produzione di estrogeni, avere un ruolo fondamentale per la mineralizzazione ossea e la cardioprotezione.
In tal senso è fondamentale il rapporto tra allenatore, nutrizionista sportivo e atleta per garantire che il calo peso e le strategie nutrizionali e gli allenamenti non amplifichino o facciano insorgere problematiche fisiologiche. L’esercizio fisico in cronico può essere anch’esso la causa di alterazioni ormonali con conseguente interruzione del ciclo mestruale in atlete.
In atleti uomini si possono verificare sintomatologie diverse, tra cui:
Il Relative Energy Deficiency in Sport è un tema fondamentale e delicato su cui gli operatori sportivi, allenatori, preparatori e nutrizionisti dello sport devono essere informati. In molti casi si verificano problematiche che non vengono colte neppure dai professionisti, con il rischio di aggravare e mettere a repentaglio la salute di giovani atleti.