L’endometriosi è un disturbo ad eziopatogenesi incerta che interessa il 10-12% delle donne in età fertile con una maggior incidenza tra i 25 e i 35 anni di età.
È possibile definirla come una patologia infiammatoria cronica che riguarda la presenza di tessuto endometriale in siti esterni all’utero.
Questa condizione è estrogeno dipendente, cioé il tessuto presente all’esterno della cavità uterina risponde ugualmente agli stimoli ormonali andando incontro a sanguinamento e formazione di tessuto cicatriziale.
Questa condizione può essere asintomatica o sintomatica in base alla localizzazione del tessuto. Il sintomo più frequente è il dolore pelvico.
Ancora oggi la difficoltà più grande è individuare la prevalenza della malattia, in quanto si ha difficoltà a diagnosticarla (diagnosi tramite prelievo bioptico) per la presenza di sintomi aspecifici e per l’asintomaticità in un’ampia fetta di persone che ne sono affette. La stima è che solo in Italia ci siano circa 3 milioni di donne con endometriosi e circa 150 milioni nel mondo.
Tra le diverse tipologie di endometriosi ne possiamo citare due:
L’adenomiosi è considerata a livello clinico una patologia a sé, in quanto con il termine di endometriosi s’intende tipicamente quella esterna.
I fattori di rischio possono essere riconducibili a due diverse tipologie:
Tra i fattori di rischio prevenibili troviamo:
Tra i fattori di rischio non prevenibili invece abbiamo:
Ancora oggi molti aspetti legati all’endometriosi e ai suoi fattori di rischio sono sconosciuti, in quanto anche il modello di trasmissione della patologia dal punto di vista familiare non è ben chiarito, nonostante si ipotizzi una trasmissione di tipo poligenico. Sappiamo che la componente genetica potrebbe incidere in maniera elevata sull’insorgenza della malattia, ma i meccanismi sono ancora da chiarire.
Visto che questo blog si occupa principalmente di alimentazione e allenamento, è giusto chiarire che ad oggi NON esistono studi che proverebbero una qualche associazione tra una particolare dieta e l’endometriosi.
Ad oggi si consiglia di seguire la dieta mediterranea per l’assunzione di acidi grassi monoinsaturi e il suo effetto anti-infiammatorio, ma attenzione a chi vi vende diete specifiche per il trattamento dell’endometriosi. Non esistono diete che trattino l’endometriosi quanto piuttosto stili di vita corretti che possono incidere sul problema e/o sulla qualità di vita dell’individuo.
Come nella maggioranza dei casi si presta semplicemente attenzione che siano rispettate le regole di sana e corretta alimentazione. Tra queste troviamo:
In tal senso si stanno indagando anche gli effetti della dieta chetogenica, in grado di modulare l’infiammazione e di avere un ruolo interessante per le persone affette da endometriosi con un eccesso di tessuto adiposo.
REFERENZE IMMAGINI
Foto di copertina by Jared Rice on Unsplash
Articolo scritto sulla base dell’aggiornamento annuale ECM “Endometriosi: definizione, fattori di rischio ed eziopatogenesi”.