Lo scacchi è uno sport cognitivo e come tale ha necessità di una serie di accortezze importanti per chi vuole essere performante a livello mentale.
Alle volte lo stress mentale è perfino peggio di quello fisico e lo si vede palesemente in gare di sport tradizionali: atleti che nonostante la preparazione arrivano in gara in burnout psicologico. Avere poca capacità di gestire la tensione e l’ansia è un problema non di poco conto, specie in sport dove la componente cognitiva costituisce quasi il 100% della nostra prestazione.
Perciò la domanda è: l’alimentazione è in grado di aiutare anche chi pratica sport di questa categoria?
Così come l’abbiamo visto nell’articolo “alimentazione per il giocatore professionista di poker“, negli scacchi la questione non è molto diversa.
A volte le competizioni durano diverse ore della giornata, intervallate da una breve pausa pranzo. Come possiamo gestire al meglio l’alimentazione per garantire un minor burnout mentale? Possiamo agire davvero con l’alimentazione?
La risposta è si.
Qual è lo scopo per chi ha bisogno di calma e sangue freddo? Pensare lucidamente e avere il cuore “sotto controllo” sono le priorità. Perciò evitiamo di bere tè e caffè durante la competizione.
Il tono dell’umore e le nostre facoltà cognitive vengono controllate dalla serotonina. Infatti chi ha una dis-regolazione della serotonina ha probabilità di andare incontro a sindromi depressive.
Ma in questo articolo quello che dobbiamo ricordare è che esistono alcuni alimenti che ci aiutano a migliorare la funzionalità serotoninergica.
Tra questi: avena, frutta secca e oleosa, pollame, prodotti ittici, barbabietole e frutti quali banane e ciliegie.
Durante una competizione sarà importante utilizzare, al di là di frutta secca, prodotti amidacei e maltodestrine, anche un integratore di magnesio, qualora la gara si dilungasse per una giornata intera.
Il magnesio subentra in un’infinità di processi che coinvolgono il nostro sistema nervoso. In caso di sport cognitivi quali lo scacchi, potrebbe essere un importante alleato.
Come specificato tante volte in molti articoli di questo blog, l’integrazione alimentare non va improvvisata, ma studiata in base al caso specifico. Si può pensare in molti casi di non ricorrere all’integratore, se la dieta formulata è correttamente bilanciata a livello di micro, macronutrienti e calorie.
La dieta non è possibile pensarla solamente per le gare. Un’alimentazione fatta su misura necessita di alcune accortezze fondamentali:
Questi due fattori incidono enormemente sulla tipologia di dieta formulata. Alcuni giocatori hanno il desiderio e la necessità psicologica di qualcosa di zuccherino. In questo caso sarà importante assecondare la volontà del singolo e, oltre a prodotti amidacei, potremmo pensare di fornire uno snack più zuccherato.
Risulta chiaro perciò come inizialmente sarà importante dedicarsi a modificare in modo graduale e sostenibile la dieta.
Non è possibile considerare la dieta qualcosa di drastico e stressogeno, altrimenti avremo un giocatore che non riuscirà a gestire neppure l’ansia da competizione anche se avremo fatto tutto nel migliore dei modi.
Il ginseng è una pianta dalle proprietà alquanto interessanti. Se assunta in eccesso è in grado di eccitare. In piccoli dosaggi ricopre un ruolo antistress. Rientra infatti nella categoria delle piante adattogene e potrebbe aiutare anche i giocatori di sport cognitivi a ritrovare la giusta fermezza. Consideriamolo una sorta di rimedio anti-ansia.
Si capisce facilmente come tutti i ragionamenti che abbiamo svolto precedentemente anche nell’articolo sul poker possano completarsi con quanto appena descritto nel mondo dello scacchi.
Abbiamo così una nuova arma per mettere in scacco matto l’ansia e giocare al meglio.