L’isteria suscitata da alcuni post che hanno ricominciato a circolare nei social network mi hanno fatto ampiamente dimenticare il relax della pausa estiva.
I professionisti della salute sono attaccati da presunti esperti (mi auguro che almeno non possiedano una laurea) che si fanno forti delle loro conoscenze sommarie, collezionate dal blog del paninaro di fiducia che ha deciso di parlare di medicina e vaccini.
Esistono poi i gruppi che danno fede ad alcuni studi che sono stati addirittura ritirati in quanto fallaci (vedasi studio Wakefield). Nonostante questo, i “pecoron-acculturati” continuano a citarli in rete con titoli pieni di effetti speciali del tipo: “Ciò che ti vogliono nascondere e non ti diranno mai”.
In più, si fa spazio la categoria di chi non conosce neppure la differenza tra esperienziale e sperimentale: al via la citazione di casi miracolosi di dimagrimento con diete nei fast food, presi come esempio dai lettori poco accorti che iniziano a intravedere il messaggio mistico: “Vedi? Puoi mangiare ciò che vuoi, contano solo le chilocalorie”.
Succede anche che link riguardanti piani diabolici sullo sterminio di massa da parte delle multinazionali, compaiano nelle chat private e non per pura condivisione, ma solo per vedere confermate le proprie teorie paranoiche.
Diamo credibilità in base alle visualizzazioni e al numero di contatti posseduti, nuovo strumento “scientifico” del popolo per avvalorare le tesi di alcuni soggetti. In questa fase medioevale degli anni 2000, anche il più illustre dei medici viene tacciato di ignoranza nel suo stesso campo; il lavoro di una vita (parlo dei vaccini) sminuito da persone che hanno letto meno libri di quanti figli hanno messo al mondo (in questo caso toglierei la possibilità della riproduzione istantaneamente!).
Allo stesso tempo si svaluta il lavoro decennale di professionisti che riportano dati e spiegano la differenza tra uno studio scientifico statisticamente attendibile e uno invece dalla dubbia veridicità. Ma oggi l’importante è sconsacrare “la casta”: frustrati da un vita di insoddisfazioni alcuni preferiscono proporre un mondo costruito su complotti e non sulla logica scientifica.
Tra oggi e l’epoca del Medioevo sono cambiate molte cose: giriamo tutti con uno smartphone, abbiamo un’automobile, pensiamo ai molti like acquisiti dai nostri “Amici” attraverso la pubblicazione di foto mentre siamo in ferie (perché godersele le ferie pare brutto).
Al posto della caccia alle streghe si dà contro a chi, rispetto a noi, ha ottenuto di più dalla vita e si cerca di screditare la competenza di professionisti. La mentalità delle persone, rispetto al Medioevo, è rimasta la stessa. Non importa se siano scienziati o panettieri.
Editing e ringraziamenti: Dr.essa Simonetta Spissu alias “Mezza-Penna”